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ContattamiMolto spesso, quando siamo alle prese con un cucciolo, facciamo delle cose che rafforzano i suoi comportamenti sbagliati, piuttosto che evitarli.
Uno dei comportamenti del cucciolo, anche se in tenera età, che provoca maggiori disagi ai loro padroni, è il mordere o meglio il mordicchiare in continuazione, con particolare accanimento e attenzione per le mani. Mordicchiare è un comportamento del tutto normale e naturale, non deve essere assolutamente ricondotto ad un carattere aggressivo o ad un riflesso di difesa attiva, va ricordato che, per il cucciolo, l’uso della bocca è finalizzato a conoscere ed esplorare l’ambiente che lo circonda ed in particolare a socializzare con tutti i soggetti che si rapportano con lui durante la vita quotidiana. Questi atteggiamenti, indipendentemente dal tuo intervento, tenderanno a diminuire con la crescita ma, se non controllati e contenuti entro canoni accettabili, possono trasformarsi in future cattive abitudini, con tutte le difficoltà di ricondizionamento. Ricapitolando mordere è un comportamento normale ed è importante che i cuccioli sperimentino con i morsi in modo che possano imparare a non mordere troppo e quindi a non mordere affatto. Hanno bisogno di imparare come controllare le loro mascelle e sviluppare l'inibizione del morso in modo che se sono in una situazione stressante imparino a controllare il morso anche in una situazione che lo richieda. I cuccioli imparano a modulare il morso dalla madre e dai compagni di cucciolata. Se un cucciolo morde troppo forte e un altro strilla, tutto il divertimento si ferma, la madre interviene duramente ma senza mai metterlo in pericolo, il cucciolo impara subito la lezione. È meglio che un cucciolo rimanga con sua madre e cucciolata fino a quando non ha almeno 10 settimane, in questo modo il cucciolo imparerà da sua madre e finire la sua educazione sarà un compito più facile, avrà imparato a comunicare correttamente con altri cani (intraspecifica) ed è meno soggetto a combattere o essere attaccato quando non riesce a comunicare correttamente da adulto.
Come giocare con il tuo cucciolo senza essere morso
Ecco alcuni metodi collaudati per insegnare l'inibizione del morso del tuo cucciolo. Insegna al tuo cucciolo a mordere sempre meno con forza e poi a non mordere affatto, a meno che tu non stia iniziando un gioco (solo per adulti - i bambini meglio non farli giocare). Ci sono vari approcci che possono essere usati per insegnare al tuo cucciolo a controllare il suo morso. Ti consigliamo di utilizzare tutti questi metodi in modo che il cucciolo impari in modi diversi. È possibile sostituire un giocattolo adatto che il cucciolo possa mordere in modo che impari che non può mordere la pelle umana, ma i giocattoli si.
Cosa non fare
Sgridarlo, parlargli, picchiarlo, premiarlo per farlo smettere, si renderebbe gratificante l’azione corrente, non serve a nulla se non ad eccitarlo maggiormente a lottare con le mani, evitare il tira e molla con con stracci o vecchi indumenti, questo giustificherebbe il suo gioco di aggredire maniche e pantaloni. Il gioco di contendersi un oggetto, potrà essere avviato quando il cucciolo avrà imparato ad ubbidire accettando le regole di un gioco innocente.
Atteggiamenti da tenere per interrompere l’azione
Possiamo pronunciare con tono autoritario un No o un parola secca ed improvvisa per interrompere l’azione, esempio ahi o ancor meglio simulare il gemito (è un urlo di dolore) per fargli saper che ci ha fatto male, possiamo battere le mani, una volta sola ma rumorosa, lanciare un sonoro fischio, tutte queste cose funzionano solo se interrompiamo l’azione e giriamo le spalle al cucciolo ignorandolo per fargli sapere che ha esagerato. Possiamo proporre alternative, meglio se riesci ad anticiparlo: distrailo con un gioco accattivante e conosciuto permettendogli di appropriarsene, ricorda che gli oggetti dovranno essere morbidi ed elastici in modo tale che riesca ad usare le mandibole, mostragli una pallina per poi lanciarla in modo che la rincorra, ricorda che le palline dovranno essere possibilmente in lattice e della misura delle sue fauci. Quando vediamo che incomincia a giocare correttamente possiamo dargli istruzioni per metterlo SEDUTO o FERMO (se non lo conosce insegnaglielo) e poi premiarlo sul posto, possiamo allontanarci abituarlo al RESTA e se esegue rimanendo sul posto ritornare e premiarlo, sono molte le cose che possiamo insegnarli: NO, SI, seduto, fermo, lascia, basta.
Azioni correttive
Quando morde rimani perfettamente immobile, senza guardarlo o parlargli, probabilmente continuerà a mordere nonostante la tua indifferenza ma, se saprai perseverare ad oltranza, la sua azione rallenterà fino ad interrompersi. Riprendi a muoverti solo quando il cucciolo ha orientato il suo interesse altrove. Il problema non sarà risolto ma potrebbe essere in via di risoluzione, se il cucciolo è tendente al dominante o già di suo iperattivo, evita i giochi violenti ed il contrasto fisico, non scegliere la palletta o la corda come gioco ma troviamone uno che possa convogliare il morso (gioco in latrice morbido) che ci consenta di intervenire meglio sul carattere e non sulla competizione (evitiamo giochi predatori). Ricorda di non infierire, se il cucciolo cambia idea e non morde, oppure interrompe la sua azione, stiamo andando nella strada giusta, usiamo sempre moderazione e coerenza, se il cucciolo si allontana col gioco va bene facciamolo sfogare e rimaniamo distanti, dobbiamo portarlo a pensare che sia molto divertente giocare con noi e farci riportare il gioco in maniera spontanea, non dobbiamo sottrarglielo in maniera furtiva, ma condurre e alla fine dire BASTA, con questo si chiude e ci portiamo via il gioco che sarà riproposto più tardi.
Risultati
Mordere, tenderà a scomparire, quasi naturalmente, con la crescita e l’interesse per altre attività ludiche. I tuoi interventi dovranno essere mirati e costanti, naturalmente con la collaborazione fattiva e coerente di tutti i componenti della famiglia (il suo branco) e di tutti coloro che interagiscono con il cucciolo con frequenza e regolarità.
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Come fare
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ContattamiMi metto alla prova
Specie all’inizio, non contano tanto le tue capacità o le attitudini personali di saper insegnare ma è la voglia di mettersi in gioco di trovare nuove soluzioni, di provare e riprovare di saper imparare dagli errori commessi, non esistono cani irrecuperabili, sento sempre dire “ormai è tardi è grande”, quando mi dicono “non mi ascolta” lo chiamo “ma non mi sente” e mi chiedono come fare a comunicare per costruire una buona e sana relazione col proprio cane, è qui che entra in gioco il mio metodo che non si basa sul cane addestrato ma su quello educato, il cane si accorge dei cambiamenti e noi impariamo a comunicare meglio, lui diventa più bravo perché tu hai trovato un approccio diverso.
Diventa la sua guida
Il cane ci ripaga sempre quando sente che lo comprendiamo e lo stiamo accettando per i suoi pregi e limiti, si sente sempre di più a suo agio in ogni situazione perché sta imparando da noi, che siamo più propositivi, siamo diventati il suo maestro giochi, abbiamo conquistato la sua fiducia, siamo diventati la sua guida, lo facciamo sentire integrato e con un ruolo in famiglia, ne comprendiamo i suoi limiti le sue attitutidi, la vocazione di razza.
Inizia a seguirci
Il cane è più attento a quello che facciamo, ci segue e non prova più tanto interesse per quel o quell’altro cane a cui abbaiava, è meno distratto, non fa più danni, non abbiamo bisogno di dirgli come comportarsi, di comunicazione verbale, di strillare o peggio alzare le mani, ormai siamo in grado di comprendere il suo stato d’animo e lui leggere il nostro, ci basta incrociare lo sguardo, fissarci negli occhi, usare il linguaggio del corpo e seguirà i nostri movimenti, finalmente parliamo la stessa lingua.
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ContattamiChi ha un cane col tempo impara a capire la sua lingua, riesce quindi a distinguere il significato della diversa postura, lo scodinzolare,
muovere le orecchie, annusare, vari tipi di abbai, guaiti e mugolii, e non per ultimi i segnali definiti calmanti. L’errore più comune che commettiamo è aspettarsi che il cane pensi e impari come un essere umano, iniziamo da subito ad insegnargli qualcosa, quello che deve o non deve fare senza pensare minimamente che non sono come noi, hanno un diverso modo di apprendere e spessissimo esageriamo, non gli diamo il tempo di capire, siamo sempre troppo precipitosi, non rispettiamo dei tempi di apprendimento non siamo in grado di comunicare efficacemente perché pretendiamo capisca noi anziché sforzarci di capire prima lui. I cani non capiscono il significato delle parole, ma col tempo vivendo in famiglia impara alcuni termini, seduto, fermo, No… sono molto sensibili al tono di voce, la cadenza, alle espressioni del volto, ai nostri gesti piuttosto che alle singole parole, e se non capisce molto spesso è perché siamo traditi dalle nostre emozioni mentre se usassimo sempre lo stesso tono di voce il cane imparerebbe più facilmente e sarebbe in grado di distinguere quello che gli stiamo chiedendo. Se non siamo calmi e decisi, imperturbabili, con voce serena e armati di molta pazienza risulteremo antipatici, il cane perderà la fiducia in noi e il nostro rapporto con lui ne risentirà sicuramente, una volta che hai fatto tuo questo concetto, sarà molto più semplice dare un’educazione al tuo cane, eliminare i suoi problemi comportamentali e ottenere quello che vuoi da lui.
Il linguaggio del corpo
I cani ci parlano principalmente attraverso la comunicazione corporea che prende dunque in considerazione diversi fattori: la prossemica, cioè l’orientamento del corpo, distanza interpersonale nei confronti dell'interlocutore; la postura (frontale, laterale, obliquo); la cinetica cioè come ci si incammina verso l'interlocutore (veloce o lento, dritto o con una curva); la gestualità cioè come muove tutte le parti del corpo (la coda, le orecchie, le zampe, la lingua, la bocca e la testa); la mimica, cioè come muove le varie parti della testa (bocca aperta o chiusa, angoli della bocca, labbra, naso, fronte e occhi).
L’importanza dei segnali calmanti
Esiste una comunicazione non verbale, caratterizzata da posture, espressioni facciali, gesti, orientamento del corpo, distanza interpersonale (vedi prossemica), e comunicazione verbale con il tono, il ritmo e il colore della voce. Capire il linguaggio del corpo, conoscerlo a fondo ci permette di capire le reali intenzioni degli altri, conoscere qual’è lo stato d’animo e di intuire cosa l’altro pensi realmente quando interagisce con noI è uno degli aspetti essenziali di comunicare dei cani. Ecco perché i segnali calmanti ricoprono un ruolo importantissimo, teorizzati da Turid Rugaas, che servono al cane per evitare situazioni che potrebbero portare al conflitto, l’istinto di sopravvivenza gli dice di tenersi lontano dai guai fino a che vede libertà di fuga, un cane equilibrato sa leggere e rispettare questi segnali, a seconda delle teorie, sono volontari o involontari, sono dunque movimenti del corpo, o di una parte di questo, e ci spiegano se il cane sia o meno consapevole del gesto che sta facendo e del perché lo stia facendo.
Prima di elencare i principali segnali calmanti, è necessario spiegare che non dobbiamo attribuire sempre e comunque un significato univoco ad un segnale, ma che dobbiamo sempre leggere il contesto e la sequenza in cui vengono mostrati. Eccone alcuni:
– Alzare la zampa
– Girare la testa
– Grattarsi
– Scrollarsi
– Porsi di fianco
– Fare pipì
– Leccarsi il naso
– Strizzare gli occhi
– Inchinarsi
– Sbadigliare
– Annusare per terra
A cosa servono i segnali calmanti
In sostanza i segnali calmanti sono usati dal cane sia in fase preventiva, come strumento inibitorio di eventi potenzialmente spiacevoli, (evitare aggressioni da persone e cani, per calmare gli animi) sia durante situazioni già di fatto spiacevoli (calmare la paura, scaricare lo stress o per far sentire sé stesso e gli altri al sicuro) Traducendo e semplificando nel primo caso è come se il cane dicesse: ”Vengo in pace, da me non hai nulla da temere, ti prego si pacifico anche tu!” Nel secondo caso, analogamente il cane che sta vivendo un evento stressante o si trova in una situazione difficoltosa, emettendo questi segnali trova sollievo calmandosi. Il significato sarebbe: ”Ok non preoccuparti va tutto bene” o anche “ Sono preoccupato ma ce la posso fare”.
Il cane, oltre ai segnali corporei, emette segnali olfattivi: secondo gli studi più recenti la comunicazione tra cani avviene “a gesti” (mimica corporea e facciale) per il 65-70% e con l’emissione di feromoni per il 25-30%, mentre solo il restante 5-10% è dedicato alle emissioni vocali.
Cerchiamo di capire questi segnali a cosa si riferiscano. A quel punto sta a noi decifrare la situazione e quindi se sia meglio andar via o avvicinarci all'oggetto dell'attenzione del nostro cane.
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ContattamiOrmai è certo che anche il cane anziano può essere educato o rieducato ma bisogna aver ben chiaro che bisogna analizzare il suo trascorso, la qualità della vita, le attività svolte che ne possono pregiudicare lo stato di salute psico fisica. Il suo fisico non funziona più come un tempo, il suo metabolismo è rallentato, la sua mente ha perso lucidità ed è per questo ultimo motivo che molti proprietari pensano sia fatica sprecata, detto ciò dire che sia inutile educarlo è sicuramente sbagliato. Un proprietario esasperato può decidere di fare un ultimo tentativo perché magari lo ha adottato già grande o anziano e vuole togliergli vecchie abitudini. Il cane anziano acquisisce maggiore concentrazione e riesce a focalizzarsi meglio su un unico stimolo contrariamente al cucciolo che è più energico ma impulsivo e tende a distrarsi. Educarlo sarà fonte di gioia per il vostro cane poiché passerà del tempo di qualità giocando e divertendosi. Usiamo i giusti premetti ed attenzione alla sua dieta, ci sono prodotti specifici e una visita dal veterinario vi toglierà ogni dubbio su intolleranze alimentari o allergie con una dieta equilibrata. Non fategli fare cose che potrebbero nuocergli sarebbe opportuno controllare il suo stato di salute ed avvisare il veterinario su cosa state facendo, ricordate che se il cane associa dolore oltre ad aggravare i suoi problemi fisici l’educazione non riuscirà. Scegliamo obiettivi semplici e giochi facili giusto il tempo di scaldarlo per fargli prendere confidenza per poi passare a cose più complesse. Sessioni di allenamento più brevi perché non ha resistenza, potrebbe annoiarsi e stancarsi, per evitare è giusto che le sessioni durino tra i 10 e i 15 minuti ma tutti i giorni per evitare che scordi. Uso del clinker è consigliato per accellerare l’apprendimento, è una scatola con un pulsante che fa click-clack e viene premuto dall’educatore ogni volta che il cane compie un’azione giusta, sottolineandola ed è seguito dalla ricompensa. Fa si che prima che il cane si confonda per capire di cosa è stato premiato con il clinker allontanerete questo dubbio.
Educare il cane anziano sarà un’esperienza fantastica e sarete continuamente sorpresi dai progressi.
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ContattamiIn queste evenienze è fondamentale saper discriminare tra le varie cause.
Ecco alcuni dei segnali a cui prestare particolare attenzione:
Ansie: il cane che col suo comportamento esprime uno stato emotivo di costante allarme apparentemente non motivato; l’animale è spesso in allerta o in preda ad agitazione, Incapacità di gestire positivamente la pur breve solitudine, il cane che piange insistentemente, abbaia, distrugge o urina e defeca inappropriatamente se viene lasciato solo.
Paura o Fobia: paure focalizzate su un particolare evento es:”temporale”, oppure paure generalizzate es:” paura di tutto in strada” ecc.
Aggressività: cane propenso ad attaccare altri cani, altri animali, persone, componenti famigliari.
Distruttività: cane che mastica e distrugge arredamento, porte, mobili, oggetti di varia natura ecc.
Iperattività:(cane sempre in allerta e in movimento, con scarsissima capacità di rilassamento e di concentrazione.
mi chiamo Mario, sono un Educatore Cinofilo certificato, utilizzo il metodo con approccio cognitivo relazionale zooantropologico con lo scopo di rendere il proprietario abile ad insegnare qualsiasi cosa al proprio cane, nel pieno rispetto del suo benessere fisico e psichico, il mio unico obiettivo è quello di insegnare al cane a ragionare, riflettere ed affrontare in modo positivo i problemi di tutti i giorni!
Leggi di piùHo comprato un cucciolo maschio di Pitbull, adesso ha 2 mesi e mezzo, lui è abbastanza tranquillo, ma è la razza che mi mette paura, a volte quando stanco mi morde i pantaloni, allora io gli dico basta e lo mando alla sua cuccia, vorrei proprio educarlo bene...
Ho comprato un cucciolo femmina di Bracco ungherese, lei è iperattiva non si stanca mai, morde le mani e non si stacca fino a quando lo la sgrido o la sposto, a volte mi fa proprio arrabbiare...
Ho un Bulldog francese di un anno e mezzo, è sempre stato con i miei genitori anziani, ed ora sta con me e il mio compagno, si dimostra aggressivo fino a mordere quando capisce che usciamo di casa e non mangia più, non sappiamo proprio che fare...
Ho preso un cucciolo da un'allevatore casalingo, ha due mesi e mezzo, il cane si dimostra già doninante, a volte prova a montarmi la gamba, ed ha un bel caratterino quando cerco di prenderlo in braccio si dimena e morde le mani, tranne quando lo metto sul collo...
Questi sono alcuni dei casi che sto trattando, molti di loro si davano già per vinti, pensavano che non avrebbero trovato un rimedio e solo col tempo le cose sarebbero cambiate, chi ha seguito i miei consigli ed ha deciso di intraprendere un percorso di educazione ora è più felice, perchè finalmente vede che i risultati arrivano, non esitare a chiamarmi...
ContattamiScritto il
Da quanto leggo nel regolamento ATAC Roma non è assolutamente una città dog-friendly.
A Roma come Milano il cane può usufruire del servizio di trasporto pubblico, anche se vi sono da seguire talune norme:
Ultimo aggiornamento:
17 Ottobre 2007 - ore: 17:35
Scritto il
Educare un cane tra i 2 e i 5 mesi mesi non è semplice e non è cosa da tutti, dobbiamo smettere di pensare da umani ed esigere subito i comportamenti corretti, come far i bisogni fuori casa, essere calmo, rispondere al richiamo, non mordere le mani o tirare al guinzaglio, comportarsi bene in presenza dei suoi simili, che il cucciolo non è in grado di fare. Ognuna di queste attività, si chiama socializzazione ed è il fenomeno di acquisizione di caratteri sociali attraverso una serie di esperienze che modificano lo sviluppo di un individuo. In particolare è un processo di apprendimento che permette a un individuo, in un periodo successivo, di essere accettato all’interno di un gruppo, di sviluppare delle relazioni sociali e di esibire un comportamento coesivo, ecco che viene incontro alle nostre esigenze la "Puppy Class".
Le “Puppy Class” sono raduni di cuccioli di qualsiasi razza, fra 2 e 5 mesi di età circa e dei loro proprietari, sotto l'attenta supervisione e consulenza di un educatore cinofilo, allo scopo di favorire la cosiddetta socializzazione: cioè l’adattamento/reazione del cucciolo ad un ambiente non famigliare (imprinting ambientale), con altri cani diversi per morfologia, taglia, carattere (imprinting intraspecifico), con esseri umani di caratteristiche varie (imprinting interspecifico, per età, sesso, carattere ed espressioni).
Un buon educatore cinofilo professionista, e in particolare il conduttore della Puppy Class, considera sia le caratteristiche del cane, razza, sesso, morfologia e soprattutto le caratteristiche individuali, e le sa valutare, sia le specifiche esigenze del nucleo famigliare di adozione (sempre diverse da caso a caso), e da un’anamnesi e diagnosi approfondita presupposto necessario fissa i punti importanti per dare una terapia e iniziare l’educazione. Il proprietario che vuole porre rimedio subito cerca consigli dappertutto, dal vicino di casa ai media sul web rischiando di peggiorare la situazione, non avendo pratica, sbaglia tempi e modi che non gli vengono spiegati, per questo rivolgersi ad un professionista che studia e si aggiorna continuamente è il rimedio più sicuro!
Scritto il
Sono istruttore di mantrailing sportivo ed il mio lavoro è indirizzato a creare nuovi binomi al fine ludico, offro supporto e istruzione a chiunque voglia proporre un'attività al proprio cane, gli allenamenti si svolgono ovunque: prati, boschi, parchi pubblici, centri commerciali.